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GLI ASCESSI ANALI

Immagine cyber regione perianale

Gli Ascessi Anali o Perianali (i due termini sono sinonimi) sono una condizione comune che colpisce la regione dell'ano e del perineo. Si manifestano con dolore, che aumenta progressivamente di intensità, associato alla comparsa di una tumefazione in prossimità dell'ano.

Nelle fasi iniziali, possono essere scambiati con altre malattie proctologiche, soprattutto con le emorroidi e le loro complicanze.

Il tempestivo riconoscimento della reale natura della malattia è fondamentale per minimizzare i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita.

Il trattamento degli ascessi anali è particolarmente complesso in presenza di diabete, neoplasie metastatiche, malattie infiammatori croniche intestinali, AIDS, immunodeficienze primitive o secondarie a terapia immunosoppressiva, neoplasie dell'ano e del retto.

Come si forma l'Ascesso Perianale?

Gli ascessi anali possono originare all’esterno dell’ano o al suo interno.

Gli ascessi anali interni, i più comuni, si sviluppano a seguito dell'infezione di una delle ghiandole anali che circondano il canale anale. Queste ghiandole producono una secrezione che viene rilasciata nel canale anale attraverso un piccolo dotto che si apre alla base di una rientranza, chiamata cripta anale, situata all'unione tra la cute che riveste il canale anale e la mucosa rettale. Quando questo dotto viene ostruito dall'accumulo di feci, da corpi estranei o per effetto di traumi diretti, la secrezione non riesce ad uscire e si accumula nella ghiandola, distendendone le pareti. Se i batteri presenti in questo ambiente diventano virulenti, si può sviluppare un'infezione che eventualmente evolve in un ascesso anale.

Gli ascessi anali esterni derivano dall’infezione di una ghiandola sebacea o sudoripara localizzata nella cute che circonda l’ano. Anche in questo caso, lo sviluppo dell’ascesso deriva dall’ostruzione del dotto ghiandolare, con il conseguente accumulo di secreto e la successiva virulentazione dei germi presenti. Circa un terzo degli ascessi perianali ha questo tipo di origine. Riconoscere l'origine interna o esterna dell'ascesso ha importanti riflessi pratici, sia nel trattamento che nella prognosi, essendo molto più favorevole per gli ascessi ad origine esterna che hanno anche un minor rischio di recidive e di formazione di fistole.

Figura schematica di una ghiandola anale con i suoi rapporti con gli sfinteri anali interno ed esterno

Quali sono i sintomi dell'Ascesso Perianale?

L'Ascesso Perianale si presenta tipicamente con dolore come sintomo iniziale, accompagnato dalla comparsa di una tumefazione rivestita da cute calda ed arrossata in prossimità dell’ano. In alcuni casi, può essere presente febbre, talvolta preceduta da brividi, malessere e una discreta compromissione delle condizioni generali.

In sintesi, i sintomi principali dell’ascesso anale sono:

  • Dolore intenso e costante nell'area anale

  • Gonfiore, arrossamento e sensibilità localizzati

  • Sensazione di calore intorno all'ano

  • Febbre

  • Difficoltà nel sedersi o camminare

  • Scarico di pus dall'ano

Schema semplificato della localizzazione degli ascessi perianali

La sintomatologia può variare in base allo spazio anatomica in cui si sviluppa l'ascesso. Gli ascessi possono svilupparsi in spazi anatomici bassi o alti.

Gli ascessi degli spazi bassi sono i più comuni, hanno una sintomatologia tipica e la loro diagnosi è più agevole, come pure, il trattamento è più semplice.

Gli ascessi che si sviluppano negli spazi alti (Ascessi Ischiorettali) possono avere una sintomatologia subdola. Spesso si manifestano con un dolore più profondo e sordo che il paziente riesce a definire con difficoltà. La febbre e la compromissione dello stato generale possono essere più marcate. Talvolta, la loro diagnosi può essere accertata preoperatoriamente solo tramite l'esecuzione di una TAC. Anche il trattamento è in genere più complesso.

Come si curano gli Ascessi Anali?

Il trattamento principale per gli ascessi perianali è il drenaggio chirurgico. Tuttavia, in casi iniziali e ascessi di piccole dimensioni, quando il paziente non sono presenta fattori di rischio (diabete, deficit immunitari, terapia cortisonica, ecc.), lo specialista può prescrivere una terapia antibiotica e monitorare attentamente la situazione. 

Di solito, il drenaggio chirurgico viene effettuato con un'incisione il più vicino possibile all'ano per ridurre il rischio di formazione di una fistola anale complessa.

Durante l'intervento, il chirurgo cerca di individuare l'apertura interna della ghiandola anale infetta, ma ciò non è sempre possibile. L’identificazione dell'orifizio interno (e la sua chiusura o il posizionamento di un setone drenante), infatti, permette di ridurre il rischio di sviluppo di una fistola anale.

Ovviamente, negli ascessi esterni, manca l’orifizio interno, per cui la ricerca dell’orifizio interno deve essere effettuate con prudenza e da mano esperta, per evitare il rischio di crearne uno iatrogeno.

Dopo l'incisione, la ferita viene lasciata aperta e medicata fino a completa guarigione che, a seconda delle dimensioni dell’ascesso, può avvenire in 2-6 settimane.

Prognosi degli Ascessi Anali

Con un trattamento tempestivo e appropriato, la prognosi per gli ascessi anali è generalmente buona. La maggior parte delle persone sperimenta da subito un notevole sollievo dal dolore e una rapida normalizzazione delle condizioni generali dopo il drenaggio dell'ascesso.

Tuttavia, se gli ascessi non vengono trattati o se si sviluppano complicazioni come le fistole anali, la prognosi può essere influenzata negativamente.

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Prevenzione degli Ascessi Anali

La prevenzione degli ascessi anali si fonda su alcune misure fra le quali gioca un ruolo fondamentale la corretta igiene personale. È importante, infatti, mantenere la zona anale pulita e asciutta. L’uso di saponi profumati o troppo aggressivi è dannoso, come lo è rimanere seduti troppo a lungo. La biancheria intima deve essere morbida, traspirante e pulita. Anche una dieta equilibrata, ricca di fibre, prevenendo la stipsi e gli sforzi durante la defecazione, riduce il rischio di formazione di ascessi perianali.

Queste misure sono particolarmente utili soprattutto in chi si trova a maggior rischio di sviluppare un ascesso perianale, come le persone affette da diabete, immunodeficenza congenita o acquisita, terapie immunosoppressive, come quelle cortisoniche o per trapianto d'organo ed altre condizioni ancora.

 

Gli ascessi anali sono una condizione dolorosa che richiede un intervento medico appropriato.

Quando si sospetta un ascesso perianale, è fondamentale consultare un proctologo per una diagnosi e un piano di trattamento appropriati e tempestivi.

Uomo che cammina su un ponte  nella nebbia

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