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Fonendoscopio appoggiato su modello in plastilina dell'intestino

I Tumori del Colon e Retto

Cosa sono
Quali sono i sintomi
Come si diagnosticano
Come si curano
COME SI PREVENGONO!

Cos'è il Cancro del Colon e Retto?

Il cancro del colon si sviluppa a seguito di una crescita incontrollata delle cellule della mucosa del colon, e si manifesta principalmente nella sua ultima parte (sigma).

Il cancro del retto si sviluppa nella parte dell’intestino crasso più vicina all’ano, chiamata appunto retto.

Epidemiologia

Il cancro colorettale è una malattia diffusa globalmente, con circa 1,8 milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno. Le regioni con il più alto tasso di incidenza includono Nord America, Europa occidentale e Australia.

L'età è un fattore di rischio significativo, poiché la malattia colpisce principalmente persone di età superiore ai 50 anni.

Tuttavia, è importante notare che il cancro colorettale può anche colpire i giovani, quindi l'attenzione alla prevenzione e alla diagnosi precoce è fondamentale per tutte le fasce di età.

Quali sono le cause?

Le cause esatte del cancro colorettale non sono del tutto comprese, ma ci sono diversi fattori di rischio noti.

La predisposizione genetica svolge un ruolo importante, con una storia familiare di cancro colorettale che aumenta il rischio di sviluppare la malattia.

Altre cause includono i polipi precancerosi, le malattie infiammatorie croniche dell'intestino come la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn, una dieta ricca di grassi saturi e povera di fibre, uno stile di vita sedentario, il fumo di sigaretta e l'obesità.

Quali sono i sintomi e quando rivolgersi a un medico?

In genere, il cancro del colon-retto è asintomatico nelle fasi iniziali. I sintomi che devono indurre a rivolgersi al medico specialista sono:

  • perdita di sangue dal retto o la presenza di sangue sulla carta igienica dopo l’evacuazione

  • presenza di diarrea protratta nel tempo o stipsi (stitichezza) che peggiora in modo progressivo

  • modifiche nella consistenza e nella forma delle feci

  • tenesmo (stimolo inappropriato all’evacuazione)

  • dolore addominale

  • anemia da carenza di ferro per la continua perdita di sangue.

Come si diagnosticano i tumori del Colon e Retto?

La diagnosi dei tumori del colon e del retto prevede esami comuni per entrambi i tumori, oltre ad esami specifici. Nel caso di tumori del retto, quando la presenza di uno o più noduli è già palpabile, l’esplorazione rettale consente di effettuare già una prima diagnosi.

Gli esami fondamentali per la diagnosi di tumore del colon e del retto sono:

  • Colonscopia con biopsia per esame istologico: durante l’esame endoscopico viene effettuato il prelievo di un campione di tessuto che è poi esaminato al microscopio per accertare l’eventuale presenza di cellule tumorali. L’analisi del profilo molecolare (genetico) del tumore può servire a definire il comportamento della malattia (prognosi) e la sensibilità ai farmaci chemioterapici e immunoterapici.

  • TC torace-addome-pelvi: esame radiologico fondamentale per la stadiazione del tumore.

  • Anoscopia: si effettua con l’anoscopio per visualizzare l’ano e la parte del retto più vicina all’ano (retto distale).

  • Rettoscopia: permette di esplorare gli ultimi 15-20 cm del grosso intestino.

  • RM pelvica: nei tumori del retto medio-basso.

  • Determinazione del CEA: è un esame utile per determinare la prognosi.

Quale è la terapia dei tumori del Colon e Retto?

Il trattamento del tumore del colon e del tumore del retto dipende da diversi fattori, tra cui la sede, le dimensioni, la presenza o meno di metastasi. Nella maggior parte dei casi di cancro del colon la chirurgia rappresenta il primo trattamento. Nei tumori del retto, l’intervento chirurgico può essere eseguito come primo step di trattamento (nelle forme iniziali) o può essere preceduto dal trattamento chemio e/o radioterapico (Terapia neo-adiuvante) che è riservato ai tumori con stadio più avanzato.

Tumore del Colon – Trattamenti

Chirurgia

Nei tumori localizzati e in stadio iniziale è indicata la chirurgia resettiva (asportazione della massa tumorale) per via laparoscopica o laparotomica. La resezione chirurgica endoscopica è un’alternativa di trattamento curativo per il cancro del colon localizzato che insorge da un polipo, a condizione che sia soddisfatto il criterio di una resezione radicale.

L’obiettivo della resezione chirurgica del tumore del colon è l’asportazione completa del tumore, dei principali peduncoli vascolari e dei linfonodi regionali. La resezione ampliata a strutture contigue è indicata quando il tumore si è esteso a queste e la neoplasia è resecabile.

Nei pazienti che si presentano con un quadro clinico che richiede un intervento urgente (ostruzione, perforazione, ecc.), il trattamento chirurgico può anche essere eseguito in più tempi.

Nei pazienti con cancro del colon metastatico non resecabile, cioè non asportabile, e non curabile, e con sintomi di ostruzione intestinale, la chirurgia a scopo palliativo (colostomia terminale, bypass) ha l’obiettivo di alleviare i sintomi.

Chemioterapia

Il trattamento medico, chemioterapico e/o immunoterapico, viene utilizzato per la cura dei tumori del colon in diverse fasi della malattia. I farmaci possono essere usati singolarmente o in associazione. In generale, la combinazione dei farmaci e il loro dosaggio è individualizzato in base alle caratteristiche del singolo paziente.

La stadiazione postoperatoria permette di definire la necessità di somministrare una chemioterapia postoperatoria (detta adiuvante) allo scopo di ridurre il rischio di recidiva del tumore e aumentare il tasso di guarigione.

Quando il tumore è già metastatico al momento della diagnosi, la chemioterapia, eventualmente associata all’immunoterapia con farmaci biologici, può essere il primo approccio terapeutico, con l’intento di far regredire o stabilizzare le lesioni nel fegato fino a consentirne l’asportazione chirurgica.

La chemioterapia e/o l’immunoterapia sono anche impiegati nelle fasi avanzate con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia.

Farmaci a bersaglio molecolare e Immunoterapia

Per stabilire se i nuovi farmaci biologici siano efficaci o meno nel singolo paziente, si possono eseguire indagini molecolari sul materiale istologico ottenuto con l’intervento chirurgico o con la biopsia. Questi esami consentono di individuare quei pazienti che beneficerebbero dell’uso di particolari farmaci, come pure dei farmaci che sarebbero inefficaci.

Radioterapia

La radioterapia postoperatoria non è di solito considerata una terapia di routine per il cancro del colon completamente resecato, contrariamente a quanto accade per i pazienti con cancro del retto, nei quali la terapia adiuvante include la radioterapia.

Tumore del Retto – Trattamenti

Chirurgia

L’intervento chirurgico consiste nell’asportazione (resezione) del retto e dei linfonodi che lo circondano effettuata con tecnica tradizionale (laparotomia) o laparoscopica.

I tumori del retto allo stadio iniziale (quando sono confinati ai primi strati della parete rettale e non ci sono metastasi linfonodali) possono essere asportati per via transanale. Questa tecnica mininvasiva, denominata TAMIS, permette l’asportazione completa del tumore ed è altrettanto efficace degli interventi più invasivi. 

Se il tumore del retto ha infiltrato gli strati profondi della parete e non è possibile la sua asportazione per via endoluminale, allora è necessario procedere all’intervento chirurgico.

Spesso l’intervento chirurgico viene preceduto da un trattamento con farmaci e radiazioni (radio-chemioterapia neoadiuvante). L’intervento chirurgico consiste nell’asportare il tratto di intestino interessato dalla neoplasia con un adeguato margine, in modo da essere sicuri di aver eseguito un intervento radicale. Insieme all’intestino, viene asportato anche tutto il tessuto che lo circonda, perché questo contiene i linfonodi locali nei quali potrebbero localizzarsi le metastasi.

La parte asportata viene poi esaminata dall’anatomopatologo per determinare la stadiazione del tumore.

La stadiazione postoperatoria del tumore consente di stabilire quale saranno i trattamenti successivi, se indicati.

Completata la resezione, viene eseguito il ripristino della continuità intestinale, ricongiungendo i due monconi dell’intestino (anastomosi).

Talvolta, però, non è possibile eseguire questa parte dell’intervento e al paziente viene confezionata una stomia definitiva. Questo accade quando il tumore si trova nel retto basso-canale anale e/o se invade i muscoli dell’apparato sfinteriale. 

Stomia (ano artificiale, colostomia)

In alcuni casi è necessario proteggere l’anastomosi con una deviazione temporanea del passaggio delle feci, mediante il confezionamento di una stomia. Questo avviene in casi selezionati, come ad esempio per alcuni casi di cancro del retto in cui sia stata eseguita la radiochemioterapia preoperatoria.

La stomia è generalmente temporanea e la continuità intestinale viene ristabilita con un secondo intervento chirurgico a distanza di qualche mese dal primo. Raramente i due monconi sani non possono essere ricongiunti, rendendo necessario abboccare il moncone prossimale alla cute in maniera permanente. Qui viene applicato un sacchetto apposito per la raccolta delle feci.

Chemioterapia e Radioterapia

La radioterapia è il primo trattamento da eseguire nei tumori del retto localmente avanzati, generalmente in associazione alla chemioterapia. Lo scopo della terapia, cosiddetta neoadiuvante, è quello di ridurre le dimensioni della neoplasia ed il numero dei linfonodi interessati, così da permettere un intervento chirurgico volto a conservare il più possibile la continenza oltre a ridurre il rischio di recidiva locale dopo chirurgia.

La radioterapia inoltre può avere un ruolo fondamentale nel trattamento delle recidive da carcinoma rettale. La radioterapia può anche essere eseguita anche a scopo palliativo-sintomatico per migliorare la qualità di vita del paziente.

In casi selezionati, con numero limitato di metastasi (fino a 5), i pazienti possono essere sottoposti a trattamenti radianti mirati equivalenti alla loro escissione (SBRT).

Trattamento Conservativo

In circa il 20% dei casi di pazienti sottoposti a radio-chemioterapia neoadiuvante (cioè, prima dell’intervento chirurgico) per cancro del retto si è visto che l’esame istologico sul pezzo asportato non ha più evidenziato la presenza di tumore. Quindi, la terapia neoadiuvante ha completamente eliminato il tumore. Questa osservazione ha portato all’introduzione del protocollo Watch and Wait in quei pazienti nei quali gli esami di re-stadiazione dopo terapia neoadiuvante hanno documentato la completa regressione della neoplasia. La scelta di intraprendere questa strada deve essere presa dopo un’attenta valutazione multidisciplinare del caso e in accordo con il paziente. Una volta optato per il trattamento conservativo, il paziente dovrà sottoporsi ad esami clinici, di laboratorio e strumentali ogni 3 mesi, per mantenere sotto controllo i risultati ottenuti dopo la terapia neoadiuvante.

PROGNOSI

La prognosi del cancro colorettale dipende da vari fattori, tra cui lo stadio della malattia al momento della diagnosi, la risposta al trattamento e la presenza di eventuali metastasi. Nei primi stadi, con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, le possibilità di guarigione sono elevate. Nei casi avanzati, la prognosi può essere meno favorevole.

È importante sottolineare che ogni caso è unico e che la prognosi deve essere valutata individualmente da un medico specialista.

In conclusione, il cancro colorettale è una malattia complessa che richiede una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato.

L'adozione di uno stile di vita sano, la partecipazione a programmi di screening e una maggiore consapevolezza dei sintomi sono fondamentali per la prevenzione e la gestione del cancro colorettale.

Consultare regolarmente il proprio medico e aderire alle linee guida di screening può contribuire a individuare precocemente la malattia e migliorare le possibilità di guarigione. Ricordate, la prevenzione e la diagnosi precoce sono le chiavi per affrontare con successo il cancro colorettale.

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