
Dott. Antonio Daffinà
proctologoaroma.it

Il Prurito Anale
È una condizione fastidiosa e imbarazzante la cui causa rimane spesso sconosciuta
AGGIORNATO A MAGGIO 2025
Se soffri di prurito anale, non sentirti solo: è un disturbo molto comune che, nella maggioranza dei casi, ha soluzioni semplici e, spesso, può essere gestito in modo autonomo, senza necessità di una visita specialistica.
Quasi sempre è temporaneo ma, quando diventa cronico, può influenzare pesantemente la qualità della vita. In questi casi, diventa essenziale una corretta valutazione per una terapia efficace.
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SINTOMI
Parlare di sintomatologia a proposito del prurito anale può sembrare superfluo ma non lo è.
Conoscere come si manifesta il prurito anale aiuta a sospettare la causa e a decidere l'iter diagnostico-terapeutico più appropriato.
Il prurito può variare per:
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Intensità: lieve, moderata, severa.
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Insorgenza: recente, da più giorni, da oltre un mese.
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Durata: occasionale, intermittente o persistente.
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Momento d'insorgenza:
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Notturno: può indicare la presenza di ossiuri, specialmente nei bambini ma anche negli adulti.
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Diurno o costante: più spesso associato a dermatiti croniche o irritazioni da contatto.
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Post-defecazione: spesso legato a residui fecali, mucorrea da prolasso emorroidale o ad episodi di incontinenza.
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Rapporto con le attività quotidiane:
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A riposo.
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Durante o al termine dell'attività fisica- sportiva.
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Se si sta seduti per più tempo.
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Dopo i pasti.
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Sintomi associati: bruciore, pizzicore, dolore, sensazione di "ano umido", presenza di secrezioni, fastidio nel camminare o stare seduti.
Segnali indiretti:
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Graffi o escoriazioni
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Alterazioni della cute (arrossamenti, ispessimenti, desquamazione)
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Sanguinamento
Queste osservazioni possono essere molto utili anche per il medico, quindi è consigliabile annotarle prima della visita.

Attenzione: Il ciclo prurito-grattamento-prurito può auto-mantenere il disturbo anche quando la causa originaria è risolta. Il grattamento, inoltre, causa lesioni cutanee che, infettandosi, provocano ulteriore prurito.
QUALI SONO I TIPI DI PRURITO ANALE?
Esistono due tipi di prurito anale:
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Primario o idiopatico: è la forma più comune, non ha una causa evidente o dimostrabile al momento della visita.
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Secondario: si osserva in presenza di numerose condizioni, come infezioni cutanee, parassitosi, emorroidi, ecc. che ne sono responsabili.
CHI NE SOFFRE?
È una condizione frequente in età infantile e fra i 40 e i 70 anni. La popolazione maschile è più interessata di quella femminile.
È più comune nelle persone obese, con uno stile di vita o occupazionale sedentario e in chi lavora in ambienti caldo-umidi e polverosi.
La sua insorgenza è favorita da malattie metaboliche croniche, come il diabete , l'insufficienza renale cronica e le immunodeficienze.
CAUSE DEL PRURITO ANALE
Quelle più comuni sono:
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Igiene Locale: una pulizia inadeguata può essere fonte di prurito, ma anche l'eccesso di pulizia, soprattutto se con detergenti inappropriati o profumati, ne favorisce l’insorgenza. Anche l'uso di carta igienica ruvida o contenente sostanze profumate contribuisce ad irritare la cute perianale. Il mancato cambio della biancheria intima rientra nelle cause del prurito anale.
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Sudorazione: l'eccessiva sudorazione, soprattutto quando si indossano indumenti intimi sintetici o troppo aderenti, favorisce le infezioni batteriche e la candidosi (infezione da fungo) che causano prurito anale. Durante l'estate, il caldo, eventualmente associato ad un aumento dell'attività fisica, favorisce l'insorgenza del prurito anale. Dopo l'attività fisica, se non è possibile fare subito una doccia, è raccomandabile cambiare gli indumenti intimi.
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Infestazione da Ossiuri (piccoli vermi, parassiti intestinali): nell'infanzia, il prurito anale notturno può essere un sintomo di un'infestazione da ossiuri. Questo parassita può infettare anche gli adulti. Il prurito spesso si manifesta durante il sonno e può causare risvegli notturni (prurito notturno) dovuti all'urgenza di grattarsi.
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Incontinenza Fecale e Urinaria: l'incontinenza urinaria e/o fecale possono causare macerazione della cute con la formazione di lesioni superficiali che causano prurito anale, eventualmente aggravato dalla sovrapposizione di un'infezione batterica o micotica.
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Flatulenza: il passaggio dei gasi durante un peto si accompagna all’emissione di piccolissimi quantitativi di materiale fecale che possono irritare la cute perianale, provocando prurito. Anche la stipsi può causare prurito anale perché le emissioni di gas dall'ano sono più ricche di materiale fecale.
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Alimentazione: l'eccessivo consumo di cibi grassi, speziati o ricchi di carboidrati, il te, il caffè, le bibite carbonate, la birra e una insufficiente consumo di acqua contribuiscono all’insorgenza di prurito anale.
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Allergie Alimentari: alcune persone possono manifestare reazioni allergiche o irritazioni cutanee in risposta a determinati alimenti. Queste reazioni possono includere arrossamenti, gonfiori o prurito nella zona anale.
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Malattie Dermatologiche non infettive: la cute perianale può essere interessata da numerose malattie dermatologiche, come:
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Lichen Simplex Cronico: forma di dermatite cronica che si manifesta con macchie cutanee ben delimitate, leggermente rialzate e con bordi netti. Il prurito può essere intenso e portare a un ispessimento della pelle con squamosità.
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Psoriasi: può colpire anche l'area anale causando placche rosse e squamose di diverse dimensioni e forme, spesso coperte da squame argentate. Il prurito può essere da lieve a intenso e le lesioni possono essere dolorose o sanguinare se grattate.
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Dermatite Atopica (Eczema): è caratterizzata da pelle secca, arrossata e irritata. Il prurito può essere intenso e notturno. Le lesioni possono assumere diverse forme, da eritema diffuso a papule e vesciche.
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Dermatite da Contatto: è scatenata dal contatto con allergeni o irritanti, come saponi, detergenti o tessuti sintetici. Si manifesta con prurito, eritema, bruciore e talvolta vesciche nella zona anale. L'identificazione dell'agente scatenante è fondamentale per la gestione di questa condizione.
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Lichen Sclerosus: altra forma di dermatite cronica più frequente nelle donne, si manifesta con macchie bianche, sottili e fragili, che possono assumere una consistenza cartacea. Il prurito può essere intenso e le lesioni possono essere dolorose o sanguinare.
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Dermatite Seborroica: è caratterizzata da macchie rosse o giallastre spesso coperte da squame grasse e giallastre, la dermatite seborroica può colpire anche il cuoio capelluto causando forfora. Il prurito può essere da lieve a intenso.
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Prolassi Emorroidali e Rettali: la fuoriuscita di muco e materia fecale sulla cute anale può causare prurito che, spesso, è il primo sintomo di queste condizioni.
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L'infezione da Papillomavirus: l'infezione da HPV a livello anale può portare alla formazione di condilomi, lesioni precancerose e neoplasie infiltranti. Queste condizioni possono denunciarsi con la comparsa di prurito anale che successivamente porta alla scoperta della presenza dell'alterazione cutanea corrispondente.
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Malattie Dermatologiche infettive e parassitarie: la regione anale può essere coinvolta in numerose altre malattie dermatologiche su base infettiva o parassitaria, come: : la Sifilide, il Mollusco Contagioso, l'Anite Streptococcica, la Candidosi, le infezioni da Dermatofagoidi, la Scabbia e le Pediculosi, la Tigna. Il riconoscimento di queste condizioni può non essere facile e richiede esperienza.
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Sedentarietà e Stress: La vita sedentaria, il passare troppo tempo seduti e lo stress psicologico possono contribuire all'insorgenza del prurito anale.
Il prurito anale può essere il sintomo di malattie più gravi, come le emorroidi, la ragade anale, le fistole anali, le neoplasie dell'ano, i linfomi T ed altre condizioni importanti.
In questi casi sono di solito presenti alcuni segnali d’allarme, come:
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Materiale purulento che drena dall’ano o nella regione perianale
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Diarrea emorragica
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Emorroidi prolassate
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Cute perianale contaminata da materiale fecale
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Ispessimento o indurimento della cute perianale

DIARIO GIORNALIERO DEL PRURITO ANALE
Questa scheda è utile a registrare l'orario d'insorgenza, l’intensità e l’attività svolta nel momento d'insorgenza del prurito.
È fondamentale indicare anche l’orario dei pasti e quello della defecazione, per individuare eventuali rapporti con i sintomi.
Il diario deve essere compilato per almeno 5 giorni consecutivi, comprendendo anche le giornate non lavorative.
QUANDO CONSULTARE UN PROCTOLOGO
Non tutti i casi di prurito anale richiedono una visita, ma è importante consultare uno specialista se:
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I sintomi persistono per 5-7 giorni
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Sono presenti sanguinamento, secrezioni o lesioni cutanee
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Il prurito è associato a dolore, stipsi o incontinenza
In previsione della visita, è preferibile evitare l'applicazione locale di creme o unguenti per non alterare l'aspetto della cute.
QUANDO È PREOCCUPANTE
Il prurito anale merita attenzione quando è accompagnato da:
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Persistenza o peggioramento della sintomatologia nonostante la terapia attuata
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Sanguinamento evidente nelle feci, sugli indumenti intimi o sulla carta igienica
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Perdita di peso involontaria
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Insonnia e difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane
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Lesioni o cambiamenti della cute perianale
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Malattie sistemiche o immunitarie preesistenti, come diabete, insufficienza renale cronica, Immunodeficienza.
Il prurito anale occasionale può essere auto-gestito con rimedi semplici. Se sono presenti malattie croniche, come il diabete o condizioni di immunodeficenza, è consigliata una visita specialistica.
COME SI STUDIA IL PRURITO ANALE
La diagnosi del prurito anale richiede una valutazione medica accurata e può essere integrata da indagini specifiche per identificare la causa.
Alcuni dei principali esami sono:
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Esame Fisico, Chimico e Parassitologico delle Feci: per cercare parassiti, batteri o funghi che potrebbero causare o contribuire al prurito anale. L'esame va ripetuto su tre campioni di giorni.
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Scotch Test: per la ricerca delle uova di ossiuri depositate sulla cute perianale.
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Tampone cute anale: l'esame colturale viene richiesto quando si sospetta un'infezione.
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Test per Allergie/Intolleranze Alimentari: nel sospetto di un'allergia o intolleranza alimentare
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Colonscopia: talora necessaria per escludere patologie del colon-retto.
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Biopsia: in presenza di lesioni dell'ano e della cute circostante.
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Consulenza Dermatologica: nel sospetto di una malattia dermatologica.
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Esami Radiologici: la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC), per escludere patologie strutturali nell'area anale.
LO SCOTCH TEST: COME VA FATTO
Lo Scotch Test è un esame semplice e molto utile per rilevare la presenza di ossiuri (Enterobius vermicularis), responsabili del prurito anale notturno. Gli ossiuri vivono all'interno dell'intestino e, durante la notte, escono dall'ano per depositare all'esterno le loro uova, insieme ad un liquido vischioso ed irritante, responsabile del prurito. Il grattamento favorisce l'adesione delle uova alle dita e sotto le unghie e la successiva trasmissione delle uova.
È fondamentale eseguire il test immediatamente dopo il risveglio (anche notturno, se si è stati svegliati dal prurito), prima di andare in bagno o lavarsi: anche un breve ritardo può compromettere la validità del test.
Per essere dimostrativo, il test va ripetuto per tre giorni consecutivi.
La sera prima dell'esame non si devono applicare creme o unguenti sulla superficie dell'ano.
I guanti non servono, è sufficiente lavare le mani (e sotto le unghie!) in modo corretto.
Un esame correttamente eseguito a casa è molto più dimostrativo di uno eseguito in un laboratorio analisi.

Figura 1. Materiale occorrente per il test: scotch trasparente tipo Crystal tape, due vetrini da laboratorio, un bicchiere per tenere le strisce pronte all’uso.
In questa e nelle illustrazioni successivi lo scotch trasparente è stato sostituito da uno bianco per consentirne la visibilità.

Figura 2. Come tenere correttamente la striscia di scotch al momento del prelievo: un’estremità aderisce al polpastrello dell’indice, mentre il pollice ne mantiene la tensione. La striscia di scotch va, quindi, premuta sulla superficie dell'ano esercitando una leggera ma decisa pressione.

Figura 3. Applicazione del nastro adesivo sul vetrino subito dopo il prelievo: si parte appena oltre la parte molata (evidenziata dalla riga nera) e si taglia la parte eccedente. Completato il primo prelievo, si ripete la procedura una seconda volta.
Nota sul copyright. Le immagini di questa sezione sono state realizzate dal Dr. Antonio Daffinà a scopo illustrativo e divulgativo.
È vietata la riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione. Ogni uso non autorizzato sarà perseguito ai sensi della normativa vigente sul diritto d’autore (L. 633/1941 e s.m.i.).
TERAPIA DEL PRURITO ANALE
La terapia iniziale consiste nel:
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Mantenere una corretta igiene personale, evitare le salviette profumate; utilizzare acqua tiepida e detergenti specifici.
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Indossare mutande di cotone da sostituire almeno una volta al giorno.
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Evitare gli alimenti che peggiorano il prurito: ricchi di grassi, lievitati o fermentati, la birra e le bevande gassate, l'alcol. Un diario dei cibi consumati può essere utilenel sospetto di un'allergia alimentare.
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I prodotti antiemorroidari sono inutili in assenza di patologia emorroidale. La loro efficacia, parziale e temporanea, è dovuta alla presenza di cortisonici o anestetici locali, oltre che all'effetto barriera che possono esercitare.
La Terapia specifica dipende dalla causa del prurito e prevede:
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Detergenti specifici, studiati per la regione anale (Fisian ®, Anonet®, ecc.), hanno azione protettiva, antifungina ed antibatterica senza alterare il pH cutaneo e rimuovere il biofilm lipidico di protezione.
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Creme ad azione lenitiva o protettiva, (Anonet crema ®, Fisian crema ®, THD cream ®, Fissan pasta ®, ecc.) agiscono per una combinazioni di azioni: lenitiva, riepitelizzante e protettiva.
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Prodotti galenici a base di ossido di zinco, olio ozonizzato, argento colloidale, ecc. Combinano l'effetto barriera con un'azione antibatterica ed antifungina. Richiedono una prescrizione medica.
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Eosina 2%: il Neomercurocromo ® ha azione antisettica e favorisce la riepitelizzazione delle lacerazioni e fissurazioni cutanee. È indicato per trattare le infezioni cutanee.
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Antistaminici, poco efficaci nel controllo del prurito, sono utilizzati quelli di prima generazione per favorire il sonno in chi soffre di prurito notturno.
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Idrocortisone crema allo 0,5%. Disponibile da solo e in associazione ad altre sostanze in innumerevoli prodotti da banco. Quasi sempre è il primo prodotto utilizzato. Può risultare efficace in specifiche condizioni ma l'uso protratto può causare complicanze serie. È dannoso nelle infezioni.
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Antibiotici ed antifungini: sono efficaci quando la causa del prurito è infettiva. L'impiego deve essere preceduto da un esame colturale.
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Capsaicina crema: è un'alternativa ai corticosteroidi nel trattamento delle forme croniche.
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Blu di Metilene: l'iniezione intradermica nella cute intorno all'ano può risultare efficace nelle forme croniche che non rispondono ad altri trattamenti.
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Trattamento della malattia primaria: ovviamente quando il prurito anale è dovuto a condizioni come un prolasso emorroidario, una fistola anale o una condilomatosi, il trattamento deve essere diretto alla terapia di queste malattie.
Secondo la mia esperienza di proctologo, nella maggior parte dei casi il prurito anale si risolve con terapie mirate una volta individuata la causa.
RIMEDI DELLA NONNA
Alcuni rimedi della tradizione, o della nonna, potrebbero offrire sollievo dal prurito.
Fra questi, ricordiamo:
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Lavaggio con acqua tiepida: un bidet per immersione in acqua tiepida aiuta ad alleviare il prurito e l'irritazione nella zona anale. L'aggiunta di due cucchiai di sale da cucina o di bicarbonato di sodio migliora l'effetto calmante.
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Applicazione di una compressa di camomilla: preparare una tazza di camomilla e lasciarla raffreddare. Immergere nel liquido un batuffolo di cotone o una garza e applicarla sulla zona pruriginosa per qualche minuto.
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Olio di cocco: ha proprietà idratanti e lenitive che possono alleviare il prurito anale. Applicare delicatamente una piccola quantità di olio di cocco sulla zona interessata per ottenere un sollievo temporaneo.
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Gel di aloe vera: ha proprietà lenitive e può essere utile per ridurre il prurito. Può essere applicato più volte al giorno.
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Creme ad effetto barriera: Nell'incontinenza urinaria e/o fecale possono essere utilizzate creme proteggono la cute dall'azione delle feci o dell'urina. La soluzione di Eosina al 2% riduce l'irritazione già presente.
COSA FARE E NON FARE
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Evita saponi, bagni schiuma e sciampi contenenti fragranze, anche durante la doccia.
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Resisti l'impulso di grattarti, il sollievo è limitato e, dopo, starai peggio di prima
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Dieta ricca di fibre; bevi almeno 1,5 l di acqua al dì
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Mantieni la zona anale pulita ed asciutta. Sostituisci le mutande almeno una volta al giorno.
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Evita l'eccesso di pulizia e l'uso di detergenti non idonei
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Indossa indumenti intimi di cotone, di taglia comoda
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Evita il consumo di alimenti associati alla comparsa di prurito (tabella 1)
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Lavati con acqua tiepida ed asciuga con delicatezza, senza strofinare
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Piuttosto che proseguire con tentativi terapeutici inutili e, spesso, dannosi è preferibile consultare uno specialista

DOMANDE FREQUENTI sul PRURITO ANALE
Perché ho prurito solo di notte?
Gli ossiuri che vivono nel nostro intestino sono più attivi nelle ore notturne. Fuoriescono sulla cute anale dove depositano le uova insieme ad un liquido irritante che causa il prurito ed induce il grattamento. Le uova si depositano sulle dita e sotto le unghie e potranno così trasmettersi ad altri individui.
Il prurito anale può essere il sintomo di qualcosa di grave?
Nella maggioranza dei casi la condizione è di breve durata e si risolve con semplici misure di controllo dell'igiene personale, senza che sia necessaria una visita specialistica. Nel 15% dei casi è la spia di una condizione seria. Per questo motivo un prurito che non passa con le sole misure igieniche deve essere valutato da uno specialista.
Come devo conservare i campioni di feci per l’esame parassitologico?
I campioni vanno raccolti ogni mattina in contenitori a chiusura ermetica (reperibili in farmacia) e conservati a temperatura ambiente, al riparo dalla luce.
È importante non conservarli in frigorifero, a meno che il laboratorio non indichi diversamente.
Al termine dei 3 giorni, tutti i campioni vanno consegnati insieme al laboratorio analisi.
Che differenza c’è tra l’esame delle feci e lo Scotch Test per la diagnosi di ossiuri?
L’esame delle feci ricerca la presenza di parassiti, uova o larve nel materiale fecale, ma non è sempre efficace per identificare gli ossiuri, poiché questi raramente depongono le uova nelle feci.
Lo Scotch Test, invece, serve specificamente per individuare le uova degli ossiuri che vengono depositate nella zona perianale durante la notte. Si esegue al risveglio, prima di lavarsi o defecare, applicando un nastro adesivo trasparente sulla pelle e poi su un vetrino da consegnare al laboratorio. Per sospetta ossiuriasi, lo Scotch Test è più sensibile e quindi più indicato.
Quali sono le cause psicologiche del prurito anale?
Il prurito anale può talvolta avere una componente psicologica, specialmente in presenza di ansia, stress cronico o disturbi ossessivo-compulsivi. In questi casi, il grattamento può diventare una risposta compulsiva e contribuire a mantenere il sintomo anche in assenza di una causa organica evidente. Una corretta diagnosi è essenziale per distinguere una forma psicogena da quella secondaria ad altre patologie.
Il Gentalyn Beta® è indicato per il prurito anale?
Gentalyn Beta® è un farmaco che associa un antibiotico (gentamicina) e un corticosteroide (betametasone).
Va usato solo su prescrizione medica e in condizioni ben definite, come dermatiti infiammatorie sovrainfette.
Nel prurito anale può essere controindicato se la causa è di origine micotica o parassitaria, o se si tratta di una forma idiopatica persistente, poiché può mascherare i sintomi, peggiorare l’irritazione o sensibilizzare la pelle.
Quali sono i sintomi della micosi anale?
Le micosi anali (come la candidosi) si manifestano con prurito intenso, bruciore, arrossamento, a volte accompagnati da piccole lesioni, fissurazioni o secrezioni biancastre. La cute può apparire macerata e dolente. Il sospetto diagnostico deve essere confermato da un tampone cutaneo e l’uso di antifungini va sempre valutato da uno specialista.
Quando non usare Proctolyn®?
Proctolyn® è indicato per il trattamento sintomatico delle emorroidi e di alcune irritazioni anali lievi.
Non va usato in caso di infezioni fungine, batteriche o virali, poiché il suo utilizzo può peggiorare la condizione.
Contiene corticosteroidi e anestetici locali che, se usati impropriamente, possono provocare effetti collaterali, sensibilizzare la cute o ritardare la diagnosi di patologie più gravi. L’impiego deve essere limitato nel tempo e sempre valutato da un medico.
REFERENZE BIBLIOGRAFICHE
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Evaluation, management and future perspectives of anal pruritus: a narrative review. M. Jakubauskas, A. Dulskas. European Journal of medical research. 2023; 28:57-64. https://doi.org/10.1186/s40001-023-0108-5
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Pruritus ani. S. Siddiqp, V. Vijay, M. Ward et al. Ann R Coll Surg Engl 2008; 90: 457-463 DOI 10.1308/003588408X317940
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https://mayoclinic.org/disease-conditions/anal-itching/symptoms-causes/syc-20369345
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https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/15574-anal-itching-pruritus-ani